Truffe alle assicurazioni, 504 indagati. Indagati toglievano il posto ai pazienti in ospedale in pandemia
Le false vittime degli incidenti stradali andavano negli ospedali del Casertano dove c'erano i medici compiacenti anche durante la pandemia, quando la situazione era delicatissima, e ottenevano un accesso prioritario al triage a discapito di chi ne aveva veramente bisogno: particolare emerso dall'inchiesta che ha portato alla notifica di 23 misure cautelari (22 ai domiciliari e un obbligo di firma), al termine delle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa e del Nas di Napoli, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.
A raccontare il retroscena, il comandante provinciale dei Carabinieri di Caserta, il colonnello Manuel Scarso, nel corso della conferenza stampa a cui hanno preso parte il procuratore di Santa Maria Capua Vetere Pierpaolo Bruni e il tenente colonnello Alessandro Cisternino, comandante del Nas di Napoli, e il maggiore Michelangelo Piscitelli, comandante del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Aversa.
I falsi referti anche durante la pandemia Covid
Gli indagati, hanno accertato gli investigatori, potevano contare su complicità negli ospedali di Maddaloni e di Marcianise. Anche durante la pandemia Covid andavano a farsi refertare, millantando di avere lesioni pregresse. L'inchiesta era stata avviata nel 2019 ed è andata avanti per cinque anni, fino ad oggi, scoperchiando un maxi sistema ben rodato a vari livelli: oltre a false vittime e relativi falsi testimoni, risultano coinvolti medici e avvocati; complessivamente gli indagati sono 504.
"Truffe producono il caro polizze"
Nel corso della conferenza stampa, il colonnello Scarso ha spiegato che "Questa indagine sulle truffe alle compagnie assicurative ha svelato uno spaccato di profonda e sistemica illiceità che si ripercuote poi sui cittadini, costretti a pagare premi molto alti". Caserta, ha spiegato il comandante provinciale dei Carabinieri, è la terza città d'Italia per il pagamento dei più alti premi assicurativi, e questo dipende dall'elevato numero di incidenti denunciati, "una gran parte purtroppo falsi".